Archivio mensile 26 July 2022

Katzenajmmer del 25 luglio 2022

Scaletta della puntata del 25 luglio 2022

Abraham Mateo Ana Mena – Quiero Decirte
Chanel – SloMo
Vetusta Morla – Maldita Dulzura
Sebastian Yatra – TV
Estopa – Me Quedaré
Duncan Dhu – Una calle de París
MEGUPPA, Fast Animals and Slow Kids – Meguppa
Blondie – I Love You Honey, Give Me A Beer (Go Through It)
Dropkick Murphys – Two 6’s Upside Down
Interpol – Gran Hotel
Outkast – Ms. Jackson
Creed – My Sacrifice
Alien Ant Farm – Smooth Criminal
Weezer – Hash Pipe
American Hi-Fi – Flavor Of The Weak
Incubus – Wish You Were Here
Dave Matthews Band – The Space Between
Radiohead – Pyramid Song

Spagna del Nord 2022

Giorni: 10 (11-21 luglio)

Spostamenti: in aereo fino a Santander, in macchina il resto (affittata)

La Spagna del Nord è bellissima, varia e densa di cose da vedere. I Picos De Europa, il mare, i fari, la costa, le cattedrali romaniche, i paesini caratteristici e la buonissima gastronomia sia di carne che di pesce. Tutto bellissimo? Bhe anche no, ci sono anche state cose non ottime: Vigo è una città che tutto sommato non dice nulla, il risotto di Casa di Marco (sempre a Vigo) è poco più che un risotto di pesce, Santiago de Compostela non ha molto da offrire se non sei arrivato a piedi come nel medioevo, il salpicón di pesce a volte è un trito di surimi. Ma ci sono posti che tolgono il fiato e piatti che meritano solo complimenti. Per i posti, la cattedrale di Leon, le miniere d’oro romane di Las Medulas, la Praia das Catedrais  e per il cibo direi proprio la carne mangiata al ristorante el Mesón di Riaño, il pranzo gourmet al ristorante da Artesa da Moza crecha di Betanzos e i cannolicchi, capesante e alici del cantabrico dell’ultima cena fatta al ristorante La Tucho a Santander.

Artesa da Moza crecha

Mangiare in Spagna è sempre un piacere (come del resto un poco ovunque). Voglio segnalare Artesa da Moza crecha perchè è un ristorante che fa una cucina gourmet in un posto che non ti aspetti, con un menù degustazione equlibrato (in realtà ce ne sono tre, piccolo, medio e grande) offerto anche in abbinamento con vini locali tutti ottimi e con tanto di vino passito dolce della zona che credo ne facciano pochissime bottiglie, ed è una cosa buonissima. Le combinazioni sono ben equilibrate, i prodotti tutti ottimi, la ricerca degli accompagnamenti di sapore è qualcosa di molto professionale, studiato. Il personale è gentilissimo ma non formale, giovane e ben preparato. Davvero un’esperienza da consigliare a chi si dovesse trovare a passare da quelle parti. 

Altro cibo spagnolo

Cronistoria del viaggio nella Spagna del Nord


 

1 giorno: Picos de Europa, visita a Riaño un paese allagato dove abbiamo mangiato al ristorante el Mesón. Visita a Leon in particolare Casa Botines e una cerveza al vicoletto vicino Casa Botines a “el bar sevilla” birra e prosciutto con molto aglio.

2 giorno: visita alla cattedrale Leon, San Isidoro e museo dove è custodito il  vaso de Donna Urraca. Piccolo pranzo a base di  croquetas e birra da El Patio. Sulla via dell’hotel una sosta alla Vermoutheria Rua11 con un’insalata di sgombro. Piccola Siesta e poi al Musac il museo di arte contemporanea

3 giorno: visita a Las Medulas partendo dal  centro de reception de visitante de las medulas, mirador de orejan, grotta con balcone e l’aula archeologica. Pranzo a Meson Durandante.  Camminata fino alla cuevona (che poi è una grossa grotta ma chiusa) e poi una visita a Lugo, dove abbiamo dormito. A Lugo c’è una brutta cattedrale, delle belle mura romane, e per mangiare a cena c’è meson manger che è un posto zozzo e porco e che ci piace tanto. 

4 giorno: Santiago de Compostela, una città che francamente se non ci arriv per il cammino si può anche dire che non c’è nulla, la cattedrale non è niente di che e il centro è carino ma non entusiasmante. Visto il caldo andiamo a fare una visita al museo d’arte contemporanea Museo di Pobo Galeco  e abbiamo mangiato lì, al baretto del museo. Nel pomeriggio visita alla Citade da cultura de galicia un posto bellissimo, enorme ma sottoutilizzato che non ha alcun senso per dove sta: ma per quale motivo metti una roba fuori dalla città che non ci puoi arrivare a piedi, in un posto dove tutti sono arrivati a piedi? Le critiche sullo sperpero di denaro pubblico si può dire siano sensate. La sera veloce cena da Casa Barbantes a base di calamaretti.

5 giorno: Conbarro villaggio di ex pescatori dalle tipiche case, poi a Vigo dove abbiamo mangiato a Casa de Marco ristorante francamente sopravalutato, e poi cose brutte a Vigo che non è un granché come città. Anche il museo del mare della Galicia è un museo che puzza di vecchio. Siamo quindi andati a Caldas do Reis dove ci sono le fonti termali e abbiamo cenato a Santiago, sempre a Casa Barbantes visto che ci siamo trovati così bene.

6 giorno: Parco naturale complesso di dune di Corrubedo, dove dice ci dovrebbe stare una palude, ma sta palude non ci sta o il riscaldamento globale l’ha resa una piana. Così come la duna gigante è più bassa di quelle di Sabaudia. Bellissima invece la cascata nel mare di Ezaro  (Fervenza do Ezaro). Pranzo al Valverde ristorante e poi visita al faro di Finisterre, infine cena a bar Alborada a Concurbion

7 giorno: Virxe de barca dove ci sono le pietre tipo la pedra dos cadris e la pedra de abalar. Poi siamo andati al faro di Cabo Vilan, un pranzo con menù del dia al Restaurante Parillada Rojo con il salpicon non buonissimo ma baccalà e torta della nonna si. Visita a Laxe e alla Praia do Cristais, infine a dormire a A Coruña.

8 giorno: Visita alla Casa della ciencia e al bellissimo acquario finisterre di A Coruña. Pranzo casuale, menu a base di cipirones (calameretti) e callo (trippa). Poi un giro al centro, la vista della torre di Ercole e buonissima cena a base pulpo e salumi da La pulperia de melide de lola.

9 giorno: Mirador san Pietro, dove ci stanno i cannoni e pranzo a Betanzos da Artesa da Moza crecha. Visita alla Praia das Catedrais per poi arrivare all’albergo più vecchio ma anche di lusso della vacanza a Oviedo.

10 giorno:  Cattedrale di Oviedo e visione delle statue “casuali” (ovvero in città ci stanno delle statue senza un filo conduttore, tipo woody allen, mafalda, botero… sparse in posti vari) che si trovano in città, visita alle chiesette fuori mano di Santa Maria del Naranco e San Miguel de Lillo, pranzo da caffè pasaje, un piccolo baretto molto zozzone a base di tre fette giganti di tortilla e poi direzione Santander. La sera cena di pesce al ristorante La Tucho.

Ristorante el Mesón, Riano

El bar sevilla, Leon

El Patio, Leon

Vermoutheria Rua11, Leon

Meson durandante, Las Medulas

Meson manger, Lugo

Casa Barbantes, Santiago de Compostela

Casa de Marco, Vigo

Bar Alborada, Concurbion

Restaurante Parillada Rojo, cabo villain

La pulperia de melide de lola, A Coruña

Artesa da Moza crecha, Betanzos

La tucho, Santander

 

Chemical Brothers a Rock in Roma 2022, anche se era 2020

È la fine del 2019, scopri che i Chemical Brothers vengono a Roma per Rock in Roma e compri il biglietto. Ti piacciono, li hai sempre seguiti, sei andato anche ad un festival in Portogallo per sentirli. Con semplici mosse trovi anche qualche amico che ci viene, ti aspetti un bel concerto e una serata divertente. Prendi il biglietto con discreto anticipo, che il concerto è a Luglio 2020, ma se ti organizzi e non prendi impegni non ci saranno problemi. 

Poi scoppia una pandemia. Niente concerto e l’anno dopo niente concerto lo stesso, sempre per il COVID-19

Nel 2022 si decide di rifare concerti e tutto, pure se i contagi stanno aumentando, i posti in terapia intensiva diminuiscono e si pensa di riaprire gli hub. Ma vabbè dai… c’è pure una guerra, una crisi energetica, d’approvvigionamento e forse pure una crisi politica. A questo punto se sta andando tutto malissimo, almeno fammi andare ad un concerto va!

A questo punto se sta andando tutto malissimo, almeno fammi andare ad un concerto va!

I fratellini chimici fanno un gran bel show. I puristi possono muovere tutte le critiche che vogliono: si ma non suonano, si ma è tutto più una roba di video che di musica, beh ma 50 euro per andare a sentire musica da discoteca.

Tutto giusto e infatti se devi muovere queste critiche non vieni al concerto dei Chemical e vai a stazione birra a sentire la cover band della cover band dei Porcupine Tree e stai a posto così.

Il concerto è anche un esperimento sociale, per cui oltre alla musica e agli effetti, vale tanto la pena guardarsi intorno. La cosa più evidente è che il pubblico che va ad ascoltare i Chemical Brothers è lo stesso che li sentiva nel 1997 con Dig your own hole o che li ha scoperti con hey boy hey girl. Era un’altro modo di fruire la musica: CD e qualche MP3, nessun servizio di streaming, youtube era una piattaforma principalmente di video, in televisione MTV era il modo con cui si scopriva la musica e i video erano trascinanti della canzone stessa. Niente di tutto questo ora esiste e forse si sente questo scollamento tra chi li ascolta ora e il pubblico dei giovani e probabilmente lo sentono anche i Chemical Brothers. 

I telefonini

Ho scoperto che esiste un nuovo fenomeno relativo a concerti e telefonini, avevo già scritto di concerti e telefonini ma al concerto dei Chemical scopro un nuovo fenomeno ancora più inspiegabile (da un punto di vista logico). I Chemical fanno un concerto che, in buona sostanza, è un unica canzone per un’ora e mezzo, però durante questo enorme set musicale, ci sono momenti di abbassamento del beat, momenti di pre-fomento e momenti di puro fomento musicale di beat e cassa. Proprio durante la fase che va dal pre-fomento al fomento, la maggior parte degli ascoltatori prende il telefono e cerca di fotografare o riprendere, sempre con pessimi risultati, il palco o la platea. Cerco di spiegarmi tutto questo con una volontà di fissare il momento di pre-eccitazione ed eccitazione nella propria mente, proiettando questo desiderio nel cellulare. 

Mi dispiace, ma devo dirvi che domani a rivedere quel video non riuscirete a rivivere quel momento: vi troverete solo un video pessimo, sfuocato, sovraesposto con un audio assolutamente pessimo. Ovvio che l’ho fatto pure io

Rock in Roma

Rock in Roma è lo stesso da sempre: sempre una fila lunghissima per comprare i token, per terra la solita polvere sabbiosa che ti si ficca nelle scarpe, per uscire tutti stretti ad imbuto davanti agli stand, i bagni sono quelli dell’ippodromo ultima ristrutturazione 1987. Mi lamento? No per carità, che se tolgono pure questo in pratica a Roma rimangono solo i concerti al Circo Massimo visto che altri luoghi per la musica non esistono: lo stadio è uno stadio e non è fatto per concerti, la cavea dell’auditorium bella ma non è che ci puoi fare il concerto dei Chemical Brothers, palaeur e palacisalfa stenderei un semplice velo pietoso. Quindi, anche se in anni potevamo immaginare che Rock in Roma si fosse evoluto, va bene così. Ci sono i cinghiali, l’immondizia, gli incendi, i monopattini… con tutti sti problemi figurati se si investe su un festival musicale. 

È stato bello andare ad un concerto, rivedere amici che non vedevo da anni, ballare, sporcarsi, mangiare un panino e poi rimanere intossicati il giorno dopo. Grazie a tutti!  

 

Katzenjammer del 4 luglio 2022

Scaletta della trasmissione del 4 luglio 2022

  1. Justin Quiles, Robin Schulz – AEIOU
  2. Albe – Settimocielo
  3. The Mars Volta – Blacklight Shine
  4. Weezer – Lawn Chair
  5. Thee Oh Sees Osees – Perm Act
  6. Il Muro Del Canto – Lasciame sta’
  7. Immanuel Casto – Sangue e incenso
  8. Kula Shaker – Gingerbread Man
  9. Air, Beth Hirsch – All I Need
  10. Phoenix – If I Ever Feel Better
  11. Laurent Garnier – The Man With the Red Face
  12. Cassius – Cassius 1999
  13. Télépopmusik – Breathe
  14. Étienne de Crécy – Am I Wrong
  15. Delta V – Se telefonando
  16. Prozac+ – Acida
  17. Bluvertigo – Altre F.D.V.
  18. Röyksopp – Eple