Chemical Brothers a Rock in Roma 2022, anche se era 2020

Chemical Brothers a Rock in Roma 2022, anche se era 2020

È la fine del 2019, scopri che i Chemical Brothers vengono a Roma per Rock in Roma e compri il biglietto. Ti piacciono, li hai sempre seguiti, sei andato anche ad un festival in Portogallo per sentirli. Con semplici mosse trovi anche qualche amico che ci viene, ti aspetti un bel concerto e una serata divertente. Prendi il biglietto con discreto anticipo, che il concerto è a Luglio 2020, ma se ti organizzi e non prendi impegni non ci saranno problemi. 

Poi scoppia una pandemia. Niente concerto e l’anno dopo niente concerto lo stesso, sempre per il COVID-19

Nel 2022 si decide di rifare concerti e tutto, pure se i contagi stanno aumentando, i posti in terapia intensiva diminuiscono e si pensa di riaprire gli hub. Ma vabbè dai… c’è pure una guerra, una crisi energetica, d’approvvigionamento e forse pure una crisi politica. A questo punto se sta andando tutto malissimo, almeno fammi andare ad un concerto va!

A questo punto se sta andando tutto malissimo, almeno fammi andare ad un concerto va!

I fratellini chimici fanno un gran bel show. I puristi possono muovere tutte le critiche che vogliono: si ma non suonano, si ma è tutto più una roba di video che di musica, beh ma 50 euro per andare a sentire musica da discoteca.

Tutto giusto e infatti se devi muovere queste critiche non vieni al concerto dei Chemical e vai a stazione birra a sentire la cover band della cover band dei Porcupine Tree e stai a posto così.

Il concerto è anche un esperimento sociale, per cui oltre alla musica e agli effetti, vale tanto la pena guardarsi intorno. La cosa più evidente è che il pubblico che va ad ascoltare i Chemical Brothers è lo stesso che li sentiva nel 1997 con Dig your own hole o che li ha scoperti con hey boy hey girl. Era un’altro modo di fruire la musica: CD e qualche MP3, nessun servizio di streaming, youtube era una piattaforma principalmente di video, in televisione MTV era il modo con cui si scopriva la musica e i video erano trascinanti della canzone stessa. Niente di tutto questo ora esiste e forse si sente questo scollamento tra chi li ascolta ora e il pubblico dei giovani e probabilmente lo sentono anche i Chemical Brothers. 

I telefonini

Ho scoperto che esiste un nuovo fenomeno relativo a concerti e telefonini, avevo già scritto di concerti e telefonini ma al concerto dei Chemical scopro un nuovo fenomeno ancora più inspiegabile (da un punto di vista logico). I Chemical fanno un concerto che, in buona sostanza, è un unica canzone per un’ora e mezzo, però durante questo enorme set musicale, ci sono momenti di abbassamento del beat, momenti di pre-fomento e momenti di puro fomento musicale di beat e cassa. Proprio durante la fase che va dal pre-fomento al fomento, la maggior parte degli ascoltatori prende il telefono e cerca di fotografare o riprendere, sempre con pessimi risultati, il palco o la platea. Cerco di spiegarmi tutto questo con una volontà di fissare il momento di pre-eccitazione ed eccitazione nella propria mente, proiettando questo desiderio nel cellulare. 

Mi dispiace, ma devo dirvi che domani a rivedere quel video non riuscirete a rivivere quel momento: vi troverete solo un video pessimo, sfuocato, sovraesposto con un audio assolutamente pessimo. Ovvio che l’ho fatto pure io

Rock in Roma

Rock in Roma è lo stesso da sempre: sempre una fila lunghissima per comprare i token, per terra la solita polvere sabbiosa che ti si ficca nelle scarpe, per uscire tutti stretti ad imbuto davanti agli stand, i bagni sono quelli dell’ippodromo ultima ristrutturazione 1987. Mi lamento? No per carità, che se tolgono pure questo in pratica a Roma rimangono solo i concerti al Circo Massimo visto che altri luoghi per la musica non esistono: lo stadio è uno stadio e non è fatto per concerti, la cavea dell’auditorium bella ma non è che ci puoi fare il concerto dei Chemical Brothers, palaeur e palacisalfa stenderei un semplice velo pietoso. Quindi, anche se in anni potevamo immaginare che Rock in Roma si fosse evoluto, va bene così. Ci sono i cinghiali, l’immondizia, gli incendi, i monopattini… con tutti sti problemi figurati se si investe su un festival musicale. 

È stato bello andare ad un concerto, rivedere amici che non vedevo da anni, ballare, sporcarsi, mangiare un panino e poi rimanere intossicati il giorno dopo. Grazie a tutti!  

 

MiroAdmin