La guerra Russia-Ucraina. Un analisi da incompetente

La guerra Russia-Ucraina. Un analisi da incompetente

La Russia di Putin ha invaso l’Ucraina di Zelensky. È successo a fine febbraio 2022, con colonne di carri armati che da giorni erano ammassati al confine e sono entrati nella nazione. Attacco preannunciato da giorni, le truppe si sono mosse verso Kiev  e pare che l’intento sia quello di uccidere il presidente Zelensky. Questo è quello che è successo.

Perché? Ecco a questa domanda non c’è possibilità di risposta facile e veloce, quella risposta che tanto piace a tutti. Non si può dire cose tipo “Putin è un pazzo” oppure “Ma l’Ucraina voleva entrare nella NATO ed era una mossa provocatoria” perché poi c’è da considerare le regioni filo russe, il Donbass, i combattimenti di guerra e guerriglia che vanno avanti da anni in quelle zone, le accuse più o meno verificate di filo-nazismo delle truppe ucraine, il nazionalismo fortissimo dei cittadini Ucraini, la nuova elezione del presidente americano Biden, lo scenario internazionale con la Cina di mezzo. Insomma, se capivo di tutto questo scrivevo per Limes.

Certo è che grazie a giornali e social sto vedendo di tutto e di più: da chi ha capito tutto e cerca di spiegarlo, dagli arti mutilati e i morti in diretta nei video degli attacchi russi, da chi nega l’esistenza del conflitto (visto solo come un argomento di distrazione rispetto al COVID e ai vaccini con il grafene e il 5G) a chi si schiera con la Russia perché Putin è il suo idolo. 

Poi c’è il doppio pesismo della comunicazione, che spesso è difficile da discernere dalla propaganda. I discorsi sui profughi Ucraini che “sono veri profughi mica come quelli che sono profughi, ma meno veri perché vengono dai paesi africani” (ovvero sono Negri, dai diciamolo e finiamola con sta pantomima…). Oppure fino a ieri la lotta per la pace in tutti i conflitti , che oggi è diventata “armiamo subito con tutto quello che abbiamo l’Ucraina, diamogli lanciarazzi, aerei, missili, uomini”. Sicuramente quelli in un paese che è stato invaso hanno il diritto di difendersi, ma non vorrei si confondesse la frase “voglio la pace” con “voglio combattere i Russi”. Le cose sono diverse, molto diverse. 

Non vorrei si confondesse la frase “voglio la pace” con “voglio combattere i Russi”

La retorica sulle auto candidature per andare a combattere in Ucraina, che però quando andavi a combattere l’Isis allora eri terrorista. Oppure le foto mostrate con orgoglio, da chi fino a ieri era miss Ucraina oppure un recruiter di società di computer, che si fotografano con la mimetica e il fucile imbracciato. 

 

foto da linkedin

Quello che ho ripetuto questi giorni è che se io fino a ieri facevo il bidello alla scuola elementare di Kiev, magari non mi va tantissimo di prendere un fucile e morire in trincea, forse quello che vorrei e basta è morire di vecchiaia dopo aver pulito dignitosamente le aule per anni. 

foto da twitter

Dopo l’uscita della seconda guerra mondiale m’hanno fatto studiare che la creazione dell’Europa, delle organizzazioni internazionali come l’ONU, avevano proprio come scopo quello di lasciare il mondo in pace. Perché in pace ci sono migliori condizioni per tutti, l’economia può progredire, scienza e tecnologia possono godere di collaborazioni internazionali. Poi negli anni sono successe un sacco di cose, per cui questo concetto di organizzazioni internazionali e pace ha assunto sfumature sempre più dissonanti. Dalle invasioni a scopo difensivo da parte dell’USA, all’attacco della Francia per uccidere Gheddafi, dalla guerra in Jugoslavia al massacro di Srebrenica con le forze ONU che hanno lasciato fare. Poi i mille e mille conflitti e micro-conflitti nel mondo che si tirano avanti da anni senza che nessuno lavori effettivamente ad una soluzione. La corruzione, l’economia di guerra, la vendita di armi. Situazione complessa decisamente…


clicca qui su per vedere un video di propaganda Russa per spiegare la guerra ai bambini.

Quello che vorrebbe una persona normale non è sparare nel freddo della Russia/Ucraina, mettersi a fare le bombe Molotov o imbracciare un fucile e sparare a gente. Questo mi sembra normale. Così come non credo che a qualcuno piaccia avere intorno una situazione internazionale minata da un conflitto che è dietro l’angolo e che potrebbe finire male, malissimo: allargamento ad altre nazioni, bombe nucleari, migliaia di morti in anni di logoramento in battaglia, economia a pezzi, mancanza di cibo, acqua, elettricità, gas. Insomma, quel genere di cose che ho studiato, ma che nessuno ha forse mai capito e compreso come cose vere. 

Ora abbiamo messo delle pesanti sanzioni economiche, e al traino, boicottaggi e sanzioni anche nel piccolo commerciante di quartiere: Oracle, Mastercard, ApplePay hanno fermato i loro servizi in Russia, Bernabei (a Roma vende bevande alcoliche e le consegna a casa) ha smesso di vendere prodotti Russi. Mi sembra di rivivere la caccia ai cinesi del primo inizio pandemia, che per carità capisco le sanzioni… ma il povero Gregory che vive a Pietrogrado e non può entrare nella metro pagando con il cellulare, non credo che lui possa fare molto per far arretrare gli elicotteri sulla capitale ucraina. Ma forse sono io che non ci capisco niente.

I siti che mostrano dove stanno i Jet dei russi, gli Yacht dei russi insieme al fatto che Zelensky è mezzo ebreo, parla Russo e il nonno ha combattuto i tedeschi e quindi è buono a priori. Comunicazione, comunicazione, comunicazione. Comunicazione e propaganda, due cose che speravo di aver compreso e di avere gli strumenti per capire e comprendere grazie all’esperienza e allo studio, ma invece mi sento sempre più spaesato, cosa sia vero, cosa sia falso, cosa sia modificato ad-hoc per farlo sembrare diverso. C’è molta informazione, foto e video ma questo non mi aiuta a capire quando questa storia finirà, quando torneremo alla normalità. La normalità che ho scordato anche come fosse.

La normalità che ho scordato anche come fosse.

MiroAdmin