Retrobottega ristorante a Roma

Retrobottega ristorante a Roma

Retrobottega a Roma è un ristorante diverso da molte proposte della capitale. Atmosfera, piatti, cucina non possono essere accostati alle altre 100 mila cose che si trovano a Roma. Innanzitutto il tavolo per 6 persone in cui mangi insieme ad altri ma mai in una convivialità forzata: se vuoi puoi parlare con il vicino, se non vuoi non lo fai e non sei forzato a farlo. Poi la scelta dei piatti che è fatta, volutamente, solo su due menù degustazione: vegetariano oppure non vegetariano, non si mangia alla carta. 

Il locale è di design, moderno e, al primo impatto, potrebbe sembrare scuro, cupo, come se fosse il ristorante di Darth Vader. Già da un poco questo design minimalista e nero sta spopolando nei locali romani, italiani, mondiali. Posti dove entri e sembra che sei nel corridoio imperiale della morte nera: piastrelle nero lucido alle pareti, cemento grigio scuro, tagli di luci inserite nelle parete e senso di oppressione e cupezza generale. Se non avete presente vi consiglio il ristorante di sushi a S.Lorenzo di Angelini, ecco quello è il perfetto esempio. 

A Retrobottega si può avere questa impressione, ma è solo un primo impatto: il tavolo da 6 ben illuminato e la cucina di preparazione a vista, vicinissima al tavolo, danno un tono più che accogliente e ci si sente subito a proprio agio. Abbiamo preso il menù non vegetariano, quindi carne e pesce, con i vini abbinati per ogni piatto.

C’è ricerca, studio, lavoro. Gli chef Giuseppe Lo Iudice e Alessandro Miocchi hanno fatto un lavoro ottimo nella composizione dei piatti. Il menù che abbiamo preso, Febbraio 2023, aveva un tocco di Piemonte che si sentiva ben presente, probabilmente anche per le precedenti esperienze di Miocchi al ristorante di Enrico Crippa ad Alba (sì, sono stato ad Alba ma no, non sono stato da Crippa, che vabbè vabbè, ma mica ho ereditato da un vecchio zio Americano eh…). La salsiccia, il manzo, l’uso del burro nell’insalata di misticanza, non possono che rimandare al Piemonte ma c’è anche molto altro negli abbinamenti in cucina. Ed è tutto sorprendente.

Le foto? Non molte questa volta, ma del resto mi sono goduto la cena per bene e comunque il menù cambia spesso, quindi quello che mangerete potrebbe non essere quello che ho mangiato. 

Critiche? Direi nessuna, c’è cura nei piatti, attenzione al cliente, spiegazioni dettagliate, il prezzo è corretto per l’offerta gastronomica. Un pochettino di lavoro in più sulla dizione dei camerieri (lo so che sembro quelli che criticano Zerocalcare, scusate) e siamo perfetti!

Menù

  • Antipastini di benvenuto. Piccoli antipasti fantasiosi, al gusto sorprendenti, dalle chips di rapa ai mini cosetti all’aglio, i micro raviolini alla pappa pomodoro
  • Salsiccia sommacco e radicchio. Buona, giusto mix tra grasso e leggero, il tartufo però, a mio avviso, si sentiva poco
  • Raviolini alla lingua e spolverata di cacao. Eccezionali
  • Tagliatelle fatte a mano con le cozze. Piatto ottimo, cozze di qualità eccezionale e l’abbinamento con un vino bianco del 2011 non è per niente azzardo, è perfetto
  • Manzo Affumicato. Un buon taglio di carne su fondo bruno, che però non è il suo fondo!
  • Pre-dolce.  Un non-so-come-chiamarlo dal sapore deciso, con caprino e mela cotogna
  • Dolce di pane

Quanto ho pagato? 190 euro vini inclusi

MiroAdmin