Eurovision 2022, io c’ero
Gli Italiani non hanno capito nulla dell’Eurovision. Descritto come una manifestazione macchiettistica dalla stampa, denigrato dai musicologhi/critici musicali (che sono il male della musica Italiana) rimane per molti uno strano fenomeno. Altrove basterebbe dire che è una manifestazione tra le più longeve della televisione, che è lo spettacolo non sportivo più visto al mondo, che interi Stati investono fortune per parteciparci e tentare di vincerlo, che desta l’interesse di Capi di Stato e polizie segrete.
Scorci Torinesi
Ma niente, a noi tocca fare quelli che lo descrivono come “un pessimo prodotto” perché non l’hanno capito. Vabbè, poco male… Io sono felice di esserci stato, ringrazio chi l’ha riportato in Italia e chi ha fatto sì che l’Italia ci partecipasse di nuovo.
La mostra di Banksy
Rimanete pure a dire “Eh ma vuoi mettere con i cantautori Italiani…. Guccini, De Gregori” o “Ma quella non è musica, e allora i Led Zeppelin”. Va bene, fatelo… ma iniziate anche a guardarvi intorno, perché la vostra platea d’ascolto potrebbe essere una bolla. E sta bolla inizia ad invecchiare e a morire.
Lo spettacolo è una cosa enorme per organizzazione, tecnici, attrezzature, spazi. È difficile raccontare i cambi palchi di 90 secondi o il numero di luci ed effetti che ci sono, questo lascia davvero senza fiato. Le canzoni sono a volte belle, a volte na lagna, a volte “bho”. Ho visto il family show e la serata in TV, entrambe delle semifinali. Il family show vale assolutamente la pena, perché a prezzo ridotto ma esattamente uguale allo show della sera. Stesso discorso per il jury show. Quindi tecnici e presentatori si fanno ogni serata per 3 volte, tutte rigorosamente identiche (a parte, per esempio, i vestiti dei presentatori). Anche le esibizioni dei cantati sono U G U A L I.
Spiace per S.Marino e Achille Lauro che non passa in finale, anche se lo spettacolo era pieno di tutto: ballerini, fuochi, esplosioni, un toro meccanico…. questo non gli garantisce la finale. La Georgia non passa eppure il loro brano era “particolare”, passa il country Estone che, al di là del fatto che lui è gnocco, non dice molto, e passa la canzone per lavarsi le mani, che pensavo invece non sarebbe mai passata. Non passa neanche Israele che aveva infiammato la platea rainbow del pala Alpitour. Vince l’Ucraina, grazie al plebiscito del voto popolare. Molti potrebbero pensare “scontato” vista la situazione di guerra, ma di scontato c’è poco all’ESC. Sicuro è un messaggio politico di vicinanza da parte dei cittadini Europei.
Look da Eurovision
Cose Viste e curiosità
Il museo egizio vale la pena, e se ci andate pagate per la guida, che è un valore aggiunto (a meno che non siete l’amico Egittologo di Giacobbo, quello col cappello da esploratore). La mole Antonelliana è bella e la vista suggestiva, peccato non essere riuscito a vedere anche il museo del cinema. La città, i portici, le piazze mi sono piaciuti veramente tanto. Si sente che è stata capitale d’Italia, capitale dal respiro Europeo. Curiosità: a Torino fa caldo umido, e penso sia una di quelle città che passa dal freddo mortale al caldo mortale. Ho visto anche la mostra di Banksy visto che c’ero, bella e anche didatticamente valida.
Mangiare, bere, fare cose
Se avete fame e siete in centro, NON mangiate una pita Greca da Kalidea Greek Food. Per le successive 8 ore abbiamo (invano) tentato di digerirla. Invece un aperitivo potete farlo al Vinile, che è poco più di un buco, c’è molta disorganizzazione nel servizio, ma è carino e perché no.
Il posto migliore dove abbiamo mangiato è sicuramente il ristorante Solferino. c’era il menù Piemontese, buono e ben strutturato anche come porzioni, ma l’antipasto non è all’altezza di quelli mangiati nelle Langhe. Ottimo il primo, il brasato spettacolare, buonissimo anche il bicerin “reinterpretato” per dargli un poco di freschezza. Delusione invece il ristorante “Le 3 galline” servizio un tantino lento e alcuni piatti non brillantissimi. Però la ricotta fatta in casa e la trota un grande “si”, la tartarre, il coniglio con crema di zucchine, più “ni” che sì.
Se volete occupare del tempo e non sapete come, entrate in un tabbaccaio e chiedete dei francobolli. Il tabaccaio vi racconterà tutta la storia del rapporto tra gli esercenti della tabaccheria e le poste. I problemi relativi al pagamento anticipato, ai formati di francobolli, al capitale immobilizzato. Si, sono uno degli ultimi che manda cartoline, ma il pippotto anche no direi…
Cibo
Bed and Breakfast Casa Azzurra