Premesso che ho molti amici Napoletani
Non posso nascondere il fatto che Napoli non sia la città che preferisco, di base quello che critico è il senso di “non si può fare niente, è sempre andato così” per cui ogni impalcatura è perenne, le statue sono avvolte nelle reti perché cadono a pezzi, i luoghi comuni su gente sul motorino in 3 senza casco a volte sono veri. Motivo per cui odio gli stessi aspetti della mia città Roma, ma a Roma ci vivo, quindi il rapporto è diverso, più familiare. Se vedi sempre l’immondizia sotto casa, alla fine ti abitui, ma quando vai fuori ti accorgi sia se è pulito, sia se è sporco come a casa tua.
Se vedi sempre l’immondizia sotto casa, alla fine ti abitui, ma quando vai fuori ti accorgi sia se è pulito, sia se è sporco come a casa tua.
Questo non significa che Napoli non offra delle situazioni bellissime, delle vedute meravigliose. In 3 giorni, la visita alla città ha toccato tutto il possibile nonostante il ridotto tempo: la sistemazione estremamente turistica all’Hotel Royal davanti a Castel dell’Ovo, il giro con visita al Cristo velato, chiostro di S.Chiara, San Gregorio Armeno, mangiare la pizza, bere il caffè al bar mentre sotto gioca il Napoli e dopo questa parte borghese turistica, un bellissimo spettacolo di impegno sociale al rione Sanità presso il Nuovo Teatro Sanità e a seguire una serata conclusa a piazza Bellini a fare i diversamente Giovani.
Piccolo resconto temporale della gita a Napoli
Arrivo in primo pomeriggio presso il Royal Continental Hotel, situato fronte mare, che offre una sistemazione rinnovata, con camere carine la cui vista di prima mattina fa scordare qualche mancanza nell’arredamento degli interni, comunque molto curati e rinnovati. Nel pomeriggio, veloce giro al centro con sosta per frolla presso Pintauro. Poi, quando i piedi hanno iniziato a dare segni di cedimento, siamo tornati in albergo. Il bar al piano terra è buonissimo e offre un’esperienza di cocktail eccelsa. Il ristorante è buono e, per la prima volta, ho fatto l’esperienza del Room service, ovvero cena in camera. Del resto c’era la finale di Sanremo (vinta da Mahmood & Blanco) e non si poteva proprio andare fuori.
Il giorno dopo ancora visita alla città, una veloce Pizza e poi chiostro di S.Chiara, il Cristo Velato e San Gregorio Armeno. Dopo un caffè, mentre di sottofondo c’è la partita del Napoli, passegiatina verso il rione Sanità per arrivare, verso le 18:00, al Nuovo Teatro Sanità. Lo spettacolo 71 è bello, ritmato. Nello Provenzano è un bravissimo attore, Riccardo Pisani un regista attento e le tematiche sono attuali, ben rappresentante, senza stereotipi o visioni didascaliche e semplificative. Spero davvero di poterlo rivedere in giro per l’Italia. Seguendo gli attori dopo spettacolo, ci si è mossi verso piazza Bellini per crostoni e birre fino a tardi.
Domenica, sveglia con calma e ultimo pranzo a Napoli al Vomero, e lì non potevamo che mangiare l’ultima pizza. Il tutto senza riproporre la battaglia pizza Romana VS Napoletana, rivalità calcistiche e libertà d’espressione che alla fine non servono a molto.
Continuerò probabilmente a non amare Napoli, anche perché gli stereotipi e i preconcetti sono difficili da scardinare, non è che ti alzi e smetti di botto, ma sono stato molto bene e già l’insinuare un dubbio, inizia a rompere convinzioni.
Pintauro, pasticceria al centro di Napoli
Riccardo Pisani: Instagram , Facebook
Nello Provenzano: Instagram, Facebook
lemmelemme, per una birra a piazza Bellini