Reportage del concerto Cristina D’Avena & Gem Boy live in Colleferro 2022 con riflessioni collaterali di ben altro spessore

Reportage del concerto Cristina D’Avena & Gem Boy live in Colleferro 2022 con riflessioni collaterali di ben altro spessore

Evento divertentissimo e di grandissima partecipazione. Amici cosmopoliti mi avevano fatto precedentemente notare che Cri riempie tranquillamente le sue venue con biglietto a pagamento (15/20 sacchi). Averla avuta gratis nella provincia denuclearizzata mi rende grato a chi ce l’ha portata.

Tutti i miei brani preferiti (“Mila & Shiro” e “I Puffi” della svolta ecologista, in particolare) sono stati eseguiti. Grande sorpresa per “Esplorando il corpo umano”. Travolgente la sequenza Emy-Creamy-Pollon (ed ora so che Emy e Creamy sono due cartoni animati diversi).

Di altissimo livello è stato l’accompagnamento della band “Gem Boy”, a loro volta artisti culto per alcune turpi parodie anni Novanta delle sigle TV più note. Quando si sono messi a “jammare” hanno inserito nei cartoons pregiati assoli rock (Lez Zeppelin, Queen, Chemical Brothers e chissà cos’altro) che hanno esaltato me e chi aveva orecchio per intendere (lo stesso dicasi per l’assolo sax sfociato in The Benny Hill Show).

 

Chiusura trionfale intergenerazionale con “Occhi di gatto”, dopo che il flusso sonoro era finito verso il 2000 e dintorni privilegiando la riscossa dei millennials. Costoro, da “nativi cristiniani” (vedi, ahimè, infra), ci hanno messo più trasporto di quanto non avessimo fatto prima noi, “generazione X” (di recente impropriamente rietichettati “boomer”, che, in realtà sarebbero i nostri genitori, realmente nati in tempo di reale boom economico).

Riflessioni sull’essere: un concerto di Cristina D’Avena a chi è rivolto?

La cantante ha detto di essere nel quarantennale della sua carriera. Tuttora canta sigle nuove, vedasi la nuova serie di Captain Tsubasa (ex “Holly e Benjy”). Io, dall’alto dei miei 44 anni, vengo, addirittura, dal crepuscolo della fase precedente all’ascesa quasi monopolistica di Cri-cri! Quindi ricordo forte e chiaro i robbottoni di Go-Nagai, Lupin di Castellina-Pasi (“Chi lo sa che faccia ha, chissà chi è…”), la prima sigla di Holly e Benj cantata dal bambino con l’enfisema (“Due sportivi, due ragazzi, per il calcio sono fatti…”). Sono andato al concerto animato da sano spirito pop e comuni stimoli nostalgici. Non ho provato alcun disagio né ho pensato, in caso di sua insorgenza, di rivalermi sulla presenza dei miei figli. Molti miei sodali, malgrado l’occasione potesse essere gradita per fare del cazzeggio di ottima qualità, non sono pervenuti. Cari amici, anzi amicici, non esserci stati non cancella il fatto che dopo anni di Dik Dik e Camaleonti (e taccio volutamente sul nome di Gigione) il pubblico target della festa di Sant’Anna siamo noi. Non esistono categorie di consumi (es.: apericene lunghe con vista apericolazione, tatuaggi, automobili, pizze al pata negra) che possano smentire questo dato incontrovertibile.

Terminato il concerto, poco prima dalla mezzanotte, vado ad ubriacarmi. All’una circa mi rincammino sulla via di casa e nel tragitto apprendo che Cristina è ancora lì a fare foto e firmare autografi. Ci provo e mi inserisco come il peggior italiano possibile: quello che in un attimo ottiene lo stesso risultato di chi ha fatto sacrifici per molto più tempo. Cristina era davvero provata dall’ora e passa a fare le dette cazzate (mi dicono che al termine del concerto la fila era chilometrica), per questo suo disagio (di Cri) ho deciso di rivalermi su mio figlio di anni 8 vestito con maglia da gioco ufficiale Nankatsu (ex “New Team”) di Tsubasa Ozora (ex Oliver Hutton o “Holly”). Già si era prestata con molta cortesia con chi mi aveva preceduto, tuttavia la presenza di quell’unico minorenne nottambulo ha generato sensazioni molto più positive rispetto al residuo nugolo di boomers (impropriamente detti). Questo mi porta a dire, in ultima analisi, che una gioventù inconsapevole è generalmente preferibile ad una vecchiaia consapevole, ma delle due, qui ed ora, cari sodali, abbiamo solo la seconda e non potrà che peggiorare.

Spett.le Comitato Festa di S. Anna, potreste per favore portarci (gratis e finché sono ancora vivi e in salute) anche gli Oliver Onions? Vorrei tanto farli sentire a mio figlio ma mi seccherebbe spostarmi e pagare il biglietto.

Setlist del concerto (così come ne ho preso nota, potrebbe contenere inesattezze e note di colore): “i pirati all’arrembaggio”, Mila & Shiro, Che campioni Holly e Benjy, Sailor Moon (versione a me ignota), Terry e Maggie, Taz, Esplorando il corpo umano, Lady Oscar (versione di Cristina, no “Grande festa alla corte di Francia”), Robin Hood, Puffi ECO, Emy, Creamy, Pollon, Kiss me Licia, Sailor Moon (versione a me nota), Medley dei Gem Boy, Stella della Senna, “gli scarafaggi”, Arale e Slump, Gem, Rossana o Roxana, “Johnny magia”, Dragonball (massimo sopravvento canoro delle generazioni recenti), “piccoli problemi di cuore”, canzone su un cartone che parla di sorci, “magica Sabrina”, Occhi di gatto.

Sabino Capogreco

Sabino Capogreco