Ferragosto Francavilla e Colleferro

Ferragosto Francavilla e Colleferro

Più che un racconto, più che un post, una raccolta di immagini il cui fine principale e farmi ricordare che diavolo ho fatto a ferragosto 2023.

Viaggio, smart working e arrosticini

Partiti da Roma dopo il lavoro, siamo arrivati a Francavilla al Mare dopo circa 2 ore, una pizza barese comprata all’autogrill Sarni e pochissimo traffico. Siamo accolti sulla terrazza di una bella casa a suon di arrosticini di ottima qualità. Mi pare un buonissimo inizio.

Riparare una serratura e fallimenti di integrazione

Ho riparato una serratura di una porta di casa. Per fare questa operazione sono andato a comprare delle chiavi a brugola ad un negozio di quelli multiprodotto e anche multiculturale. Lì ho assistito alla scena più razzista che io abbia mai visto e che qui descriverò. Partecipanti: un signore del nord che chiameremo signor Brambilla, e un ragazzo di evidenti origini non europe che chiameremo Shahin. Il signore Brambilla deve comprare un telo di quelli grandi, mentre Shahin gli sta dando una mano a prendere il telo, a misurarlo, a tagliarlo:

B. Uè mi servono 6 metri e 10 di telo, per misurarlo però mi serve un metro buono…capito? Dico MI SERVE UN METRO BUONO, MICA UN METRO NERO (segue risatina e mossa di gomito amiccante, Shanin va a prendere un metro dallo scaffale dei metri)

B. (sempre rivolto a Shanin) Ma tu di dove sei? TU, DICO… DI DOVE SEI?

S. Bangladesh

B. Bangladesh… l’ultimo paese del mondo

Pranzi e cene tra Pescara e Francavilla

Pranzo a casa nuova di Cristina (bellissima casa) poi un piccolo power-nap a casa e cena a Francavilla da Pizzamore dove la pizza è molto buona e consigliata, ma eviterei di prendere hamburger e/o salsicce che non è che sono proprio il massimo e, tra l’altro, la salsiccia e l’hamburger sembrano essere la stessa cosa solo che una è tonda e l’altra rettangolare. Dolce a base di torta gelato dal sapore anni 80, tipo una saint honoré che non vedo davvero da tanto. Domenica giornata di mare al Gabbiano, pranzo a base di chitarrina alle vongole e di Marisella (vino, gazosa e limone), aperitivo e compleanno del “La Zia” sempre al Gabbiano e poi a casa che alla fine lunedì si lavora. Dopo il lavoro un poco di mare al lido Luna Rossa e poi verso Ortona dove abbiamo passato la serata al carinissimo Zooart. Per mangiare nessun problema, basta ordinare e ti portano i panini che vengono da Rossopepe. Martedì di ferragosto si riparte.

Ferragosto, tradizioni e campagna

Da qualche anno la tradizione vuole che si pranzi a casa di Daniela, mamma di Margherita, e anche quest’anno io, Fernanda, Daniela, Margherita e la nonna di Marghe abbiamo goduto dei prodotti dell’orto (zucchine, pomodori), della pasta fatta in casa e dell’immancabile pollo e peperoni. Il tutto condito da bolle di sapone sparate con la pistola dell’autogrill e dal secchio di taralli sempre proveniente dall’autogrill. Poi ci siamo spostati pochi metri più in là a casa della sorella di Margherita, Caterina, dove un nugolo di giovini con piccoli pargoli faceva il suo pranzo di Ferragosto insieme a piscine porta-rane, cavalli, pecore, cani, gatti, rovi, giocattoli, piante di verdura e sbancamenti di terra. Sempre grande gioia anche qui grazie alle bolle di sapone. Poi sono arrivati anche Denise, Simone e Francesca per una rimpatriata densa di rimastini anni 90, di confronti su integratori e malattie, di cinismo divertito che tanto ci piace. Grazie a Deni che mi ha portato alla stazione del treno e un saluto a tutti gli altri. 

Il ritorno, i servizi e bella Roma mia

Per tornare da Colleferro a Roma, ho preso i mezzi pubblici. Da Colleferro c’è il treno ma, per motivi che non mi interessano, il treno è temporaneamente diventato un autobus che arriva fino alla stazione di Ciampino, poi aspetti una decina di minuti un treno regionale dove per validare il biglietto, in teoria, devi fare il check-in dello stesso, solo che non si capisce come lo dovresti fare. Dopo poco, arrivi alla stazione Termini e sei accolto dal disagio tipico di ogni stazione ossia la fila di turisti che aspettano un taxi che mai arriverà (ma no, per carità, non c’è nessun problema con i taxi a Roma) e allora decidi di prendere il fidato bus 714 per giungere alla magione solo due ore e 20 dopo essere partito. Odio i mezzi pubblici, tutto quà.

 

MiroAdmin