Archivio mensile 27 August 2023

Carpineto 2023

Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi

Se la manifestazione del Pallio di Carpineto avesse bisogno di conferme, sarei qui a darne. Ma se fossero solo conferme forse la festa, le serate, la compagnia e tutto il resto sarebbero solo e sempre la riproposizione dello stesso evento fotocopia, invece c’è del nuovo, del vecchio e del cambiabile. Quest’anno Franceschino s’è trovato a passare l’intera settimana a Carpineto, la cosa non è stata sicuramente per lui facile, ma c’ha dato un certo agio organizzativo e sopratutto posso dire che, anche riguardando le passate edizioni, lo colloca come principe indiscusso della festa: fare le ore piccole per una settimana, non è proprio una cosa facile. Sopratutto se sei accompagnato da nuovi personaggi bizzarri. 

Venerdì 25 saliti su con il solito accompagnamento di vacche sulla strada, anche all’andata e anche sulla strada prima di Montellanico, abbiamo mangiato un pezzo di pizza, una ciambella carpinetana, una bomba fritta, e bevuto birrette e qualche cocktail. Potremmo definirla una serata di preparazione in cui abbiamo assistito al corteo storico che si è tenuto di sera, forse anche per evitare svenimenti o malori nel farlo il pomeriggio alle 14 sotto al sole e con i vestiti di velluto. Bello anche lo spettacolo degli sbandieratori, un gruppo con nuove leve e vecchie conferme, e con aggiunte di livello tipo le bandiere infuocate. Un poco straniante invece la musica di sottofondo di giocolieri e mangiatori di fuoco: non ricordavo che cornamuse e musica celtica fossero propriamente dei monti Lepini, ma forse sbaglio. Giusto perché era una serata “beh dai facciamo presto”, siamo tornati alle 2:30 di notte.

Sabato 26 giornata clou dell’evento. Appuntamento al bar in piazza e poi camminata verso la fraschetta di San Gnaco, dove da anni facciamo la cena e del quale abbiamo anche le maglie con il loro stemma. Quest’anno la macchina non ha funzionato benissimo: non eravamo al nostro consueto tavolo esterno davanti la chiesa, l’abbacchio ordinato è finito precocemente e, sopratutto, sono finiti precocemente tutti i dolci ordinati. Sia gli ‘ntortalicchi, sia i biscotti di mais. Questo nonostante una accorata raccomandazione di metterli da parte all’inizio delle ordinazioni. Un vero peccato anche vista la presenza di persone nuove che non erano mai state a mangiare a Carpineto alle fraschette e che volevamo provassero i prodotti della tradizione. Quest’anno (ma forse già da due anni) manca la lotteria dove non abbiamo mai vinto, ma c’è stata una riffa interna che ci ha permesso di non vincere comunque. Mancante anche da qualche anno il karaoke del buon Natalino, accompagnatore di molte delle passate edizioni. 

Con un poco di amaro in bocca, finita la cena, ci si rimuove verso il centro. E poi come è, come non è, ti giri un secondo e spunta il sole, sono le 7:30 alle panchine del bar chiuso e sei ancora a cantare canzoni italiane, aiutato da cassa portatile, personaggi degni di nota (che non mi ricordo manco come si chiamano) e concludi tutto con la pizza con la mortadella. Pizza bona, ma bona bona. 

Obiettivo per i prossimi anni: trovare un nuovo posto dove cenare, rifare eventuali magliette, portare il karaoke visto che Natalino è poco probabile riappaia, partecipare al corteo in costume, suonare la tromba allo spettacolo degli sbandieratori, introdurre come dolci le bombe fritte ripiene di seppia, i fagottini al cioccolato e spigola, i cornetti caramello salato e gamberetti, tornare a fare delle foto decenti.

E ora piccola carrellata di chi c’era e di cose successe senza alcun apparente senso logico: Miro, Giorgio, Francesco, Simone, Eugenia, Ilaria, Eleonora, Rosangela e piccolo pargolo, Mauro e i suoi amici, Giorgia che non vedevo da anni e la sorella che ha pure vinto la riffa (lo conto come miglior risultato il fatto che “la sorella di una che conosco ha vinto una riffa a Carpineto“), il principe e la lunga disquisizione sul legname e sul taglio selvaggio, i pischelli che passano il tempo a fumare sigarette elettroniche e guardare cellulari, i mancati incontri e le mancate visioni di risse, il cane di pezza “sïugo”, i prezzi delle bevande al bar che variano in base al grado alcalino dell’acqua del fiume Gange, il bancomat che non funziona.

Streaming verso icecast/shoutcast da linux

La tecnologia di streaming audio può essere fatta con protocolli diversi ma principalmente Icecast e Shoutcast, mentre questo post non vuole evidenziare i pro e i contro dell’uno rispetto all’altro, vogliamo condividere una soluzione per i client di streaming su Linux, tramite terminale. Linux è un sistema operativo non facile, ma con molte funzionalità e soluzioni. Ed è gratuito quindi vale la pena spendere un po’ più di tempo (intendo ore e giorni) cercando di trovare una buona soluzione per le tue esigenze. La mia esigenza era un client in streaming audio mp3 da un server senza un’interfaccia utente a un server Icecast ed ad un server Shoutcast.

Ho bisogno di un client Linux in grado di eseguire lo streaming di una playlist di file su Icecast e/o Shoutcast

Esistono diverse soluzioni che possono farlo:

  • Ezstream è un client Linux, ma funziona solo con il server Icecast
  • Liquidsoap può gestire sia Icecast che Shoutcast, ma il processo di installazione può essere complicato (più complicato di quanto mi aspettassi) su una macchina CentoOS
  • Darkice può riprodurre in streaming sia Icecast che Shoutcast ma non consente lo streaming di una playlist
  • mpd/mpc soluzione fattibile, ma non è così facile da configurare
  • Butt è uno strumento grafico e da terminale non può fare tutto ciò di cui abbiamo bisogno. E non consente lo streaming di una playlist

Ecco i miei vincoli: prima di tutto il sistema operativo è una distro Linux CentOS, e questo non può essere cambiato. Poi ho bisogno di qualcosa che possa gestire una playlist di file, infatti il mio caso d’uso è lo stop estivo, o di vacanza, di una web radio (https://www.radiocittaperta.it dove ho anche un programma Katzenjammer). I file sono i podcast di tutti gli spettacoli registrati durante l’anno, e il server è il computer dove si trova il sito web.

Quindi, dopo aver scavato e cercato su Google, ho scoperto che la soluzione perfetta e più semplice è usare VLC. VLC è un noto software per riprodurre quasi tutti i tipi di file, ma forse non tutti sanno che può essere utilizzato anche per lo streaming su un server Icecast o Shoutcast e, inoltre, può essere utilizzato senza un’interfaccia grafica. Quindi ecco la riga di comando utilizzata per lo streaming.


cvlc --color dshow://dshow-adev="" "/path/playlist.m3u" --loop --sout-keep --sout  "#std{access=shout{name=your radio name,description=your radio description,url=https://www.yourwebsite.com,mp3=1,bitrate=128},mux=mp3,dst=source:admin@your-icecast-host:your-icecast-port/your-endpoint}"

Dove:

cvlc la versione senza user interface di vlc

playlist.m3u il file playlist

loop finita la playlist, ricominica da capo

sout-keep significa “suona e non ti fermare se è finito il file”

name=your radio name il nome della tua radio

description=your description la descrizione della tua radio

url=https://www.yourwebsite.com il sito web della tua radio, se ne ha uno

mp3=1 questo è necessario per fare streaming di file mp3

bitrate=128 stream bitrate

dst=source:admin@your-icecast-host:your-icecast-port/your-endpoint questi sono tutti l’host, la porta, l’endpoint, il nome utente e la password del server icecast.

Questo eseguirà semplicemente lo streaming su un server, supponiamo che sia un server Icecast, quindi se vuoi anche eseguire lo streaming su un server icecast dovresti raddoppiare questo comando ma, fortunatamente per noi, c’è un comando più avanzato che può farlo per noi:

 

/usr/bin/cvlc --color dshow://dshow-adev="" "/home/admin56306114/playlist.m3u" --loop --sout-keep --sout '#duplicate{dst=std{access=shout{name=your radio name,description=your radio description,url=https://www.yourwebsite.com,mp3=1,bitrate=128},mux=mp3,dst=source:admin@your-icecast-host:your-icecast-port/your-icecastcast-endpoint},dst=std{access=shout{name=your radio name,description=your radio description,url=https://www.yourwebsite.com,mp3=1,bitrate=128},mux=mp3,dst=source:admin@your-shoutcast-host:your-shoutcast-port/your-shoutcast-endpoint}}' > /dev/null 2>&1 &

 

> /dev/null 2>&1 & significa: fallo in background e non disturbarmi con righe di log inutili!

Grazie all’opzione duplicata possiamo inviare lo stesso flusso a più server. Opzioni e valori sono facili da capire e configurare.

Streaming to icecast/shoutcast from linux

Audio Streaming technology can be of different protocols but mostly Icecast and Shoutcast, while this post does not want to highlight the pro and cons of one versus the other, we want to share a solution for streaming clients running in Linux, via a terminal. 

Linux is an operating system not easy, but with a lot of features and solutions. And it’s free so it is worth spending a little bit more time (I mean hours and days) trying to find a good solution for your needs. My need was a client streaming mp3 audio from a server without a user interface to an Icecast server and to a Shoutcast server.

I need a Linux client that can stream a playlist of files to Icecast and/or Shoutcast 

There are multiple solutions that can do this:

  • Ezstream is a Linux client, but it works only with the Icecast server
  • Liquidsoap can handle both Icecast and Shoutcast, but the installation process can be tricky (more tricky than I expected) on a CentoOS machine
  • Darkice can stream both Icecast and Shoutcast but does not allow the stream of a playlist
  • mpd/mpc solution can be done, but it’s not so easy to configure
  • Butt is a graphical tool and the terminal command can not do everything we need. And it doesn’t allow the streaming of a playlist

But I have some constraints: first of all the Operating System is a Linux CentOS distro, and this can not be changed. Then I need something that can handle a playlist of files, in fact, my use case is the summer/holiday stop a web radio (https://www.radiocittaperta.it where I have also a show Katzenjammer). The files are the podcast of all the shows recorded during the year, and the server is the computer where the website is. 

So after digging, searching, and googling, I’ve found that the perfect and easiest solution is to use VLC. VLC is a well-known software for playing almost any kind of files but maybe not everyone knows that it can be used also to stream to an Icecast or Shoutcast server and, also, that can be used without a user interface. So here is the command line used to stream.


cvlc --color dshow://dshow-adev="" "/path/playlist.m3u" --sout-keep --sout  "#std{access=shout{name=your radio name,description=your radio description,url=https://www.yourwebsite.com,mp3=1,bitrate=128},mux=mp3,dst=source:admin@your-icecast-host:your-icecast-port/your-endpoint}"

Where:

cvlc is the headless version of vlc binary

playlist.m3u is the playlist of files

looploop the playlist when last file ended

sout-keep it means “do not stop after a file is played (continuously play)

name=your radio name is your radio name

description=your description your radio description

url=https://www.yourwebsite.com a website, if your radio has one

mp3=1 this is needed if you want to stream mp3 files

bitrate=128 this is the bitrate of the stream

dst=source:admin@your-icecast-host:your-icecast-port/your-endpoint these are all the host, port, endpoint, username and password of your icecast server.

This will simply stream to a server, suppose it is an Icecast server, so if you also want to stream to an icecast server you should double this command but, lucky for us, there is a more advanced command that can do this for us:

 

/usr/bin/cvlc --color dshow://dshow-adev="" "/home/admin56306114/playlist.m3u" --sout-keep --sout '#duplicate{dst=std{access=shout{name=your radio name,description=your radio description,url=https://www.yourwebsite.com,mp3=1,bitrate=128},mux=mp3,dst=source:admin@your-icecast-host:your-icecast-port/your-icecastcast-endpoint},dst=std{access=shout{name=your radio name,description=your radio description,url=https://www.yourwebsite.com,mp3=1,bitrate=128},mux=mp3,dst=source:admin@your-shoutcast-host:your-shoutcast-port/your-shoutcast-endpoint}}' > /dev/null 2>&1 &

 

> /dev/null 2>&1 & it means: do this in the background and do not bother me with useless log lines! 

 Thanks to the duplicate option we can send the same stream to multiple servers. Options and values are easy to understand and configure.

Ferragosto Francavilla e Colleferro

Più che un racconto, più che un post, una raccolta di immagini il cui fine principale e farmi ricordare che diavolo ho fatto a ferragosto 2023.

Viaggio, smart working e arrosticini

Partiti da Roma dopo il lavoro, siamo arrivati a Francavilla al Mare dopo circa 2 ore, una pizza barese comprata all’autogrill Sarni e pochissimo traffico. Siamo accolti sulla terrazza di una bella casa a suon di arrosticini di ottima qualità. Mi pare un buonissimo inizio.

Riparare una serratura e fallimenti di integrazione

Ho riparato una serratura di una porta di casa. Per fare questa operazione sono andato a comprare delle chiavi a brugola ad un negozio di quelli multiprodotto e anche multiculturale. Lì ho assistito alla scena più razzista che io abbia mai visto e che qui descriverò. Partecipanti: un signore del nord che chiameremo signor Brambilla, e un ragazzo di evidenti origini non europe che chiameremo Shahin. Il signore Brambilla deve comprare un telo di quelli grandi, mentre Shahin gli sta dando una mano a prendere il telo, a misurarlo, a tagliarlo:

B. Uè mi servono 6 metri e 10 di telo, per misurarlo però mi serve un metro buono…capito? Dico MI SERVE UN METRO BUONO, MICA UN METRO NERO (segue risatina e mossa di gomito amiccante, Shanin va a prendere un metro dallo scaffale dei metri)

B. (sempre rivolto a Shanin) Ma tu di dove sei? TU, DICO… DI DOVE SEI?

S. Bangladesh

B. Bangladesh… l’ultimo paese del mondo

Pranzi e cene tra Pescara e Francavilla

Pranzo a casa nuova di Cristina (bellissima casa) poi un piccolo power-nap a casa e cena a Francavilla da Pizzamore dove la pizza è molto buona e consigliata, ma eviterei di prendere hamburger e/o salsicce che non è che sono proprio il massimo e, tra l’altro, la salsiccia e l’hamburger sembrano essere la stessa cosa solo che una è tonda e l’altra rettangolare. Dolce a base di torta gelato dal sapore anni 80, tipo una saint honoré che non vedo davvero da tanto. Domenica giornata di mare al Gabbiano, pranzo a base di chitarrina alle vongole e di Marisella (vino, gazosa e limone), aperitivo e compleanno del “La Zia” sempre al Gabbiano e poi a casa che alla fine lunedì si lavora. Dopo il lavoro un poco di mare al lido Luna Rossa e poi verso Ortona dove abbiamo passato la serata al carinissimo Zooart. Per mangiare nessun problema, basta ordinare e ti portano i panini che vengono da Rossopepe. Martedì di ferragosto si riparte.

Ferragosto, tradizioni e campagna

Da qualche anno la tradizione vuole che si pranzi a casa di Daniela, mamma di Margherita, e anche quest’anno io, Fernanda, Daniela, Margherita e la nonna di Marghe abbiamo goduto dei prodotti dell’orto (zucchine, pomodori), della pasta fatta in casa e dell’immancabile pollo e peperoni. Il tutto condito da bolle di sapone sparate con la pistola dell’autogrill e dal secchio di taralli sempre proveniente dall’autogrill. Poi ci siamo spostati pochi metri più in là a casa della sorella di Margherita, Caterina, dove un nugolo di giovini con piccoli pargoli faceva il suo pranzo di Ferragosto insieme a piscine porta-rane, cavalli, pecore, cani, gatti, rovi, giocattoli, piante di verdura e sbancamenti di terra. Sempre grande gioia anche qui grazie alle bolle di sapone. Poi sono arrivati anche Denise, Simone e Francesca per una rimpatriata densa di rimastini anni 90, di confronti su integratori e malattie, di cinismo divertito che tanto ci piace. Grazie a Deni che mi ha portato alla stazione del treno e un saluto a tutti gli altri. 

Il ritorno, i servizi e bella Roma mia

Per tornare da Colleferro a Roma, ho preso i mezzi pubblici. Da Colleferro c’è il treno ma, per motivi che non mi interessano, il treno è temporaneamente diventato un autobus che arriva fino alla stazione di Ciampino, poi aspetti una decina di minuti un treno regionale dove per validare il biglietto, in teoria, devi fare il check-in dello stesso, solo che non si capisce come lo dovresti fare. Dopo poco, arrivi alla stazione Termini e sei accolto dal disagio tipico di ogni stazione ossia la fila di turisti che aspettano un taxi che mai arriverà (ma no, per carità, non c’è nessun problema con i taxi a Roma) e allora decidi di prendere il fidato bus 714 per giungere alla magione solo due ore e 20 dopo essere partito. Odio i mezzi pubblici, tutto quà.

 

Katzenjammer del 7 Agosto 2023

La scaletta della puntata del 7 Agosto 2023 di Katzenjammer

Ava Max – Choose Your Fighter
The Hives – The Bomb
Kokoroko – Abusey Junction
Roger Waters – Money
Giancane – Sei in un paese meraviglioso
Bull Brigade – Strade Smarrite
Wolf Alice – Don’t Delete The Kisses
Blur – Barbaric
Kings of Leon – Sex on Fire
Foo Fighters – Everlong
Sinéad O’Connor – Mandinka
Fast Animals and Slow Kids – Coperta
Eugenio In Via Di Gioia – Altrove
Tony Bennett, Lady Gaga – The Lady is a Tramp
Placebo – The Bitter End
Lamb – Gorecki

 

Campeggio nel Conero 2023

Dopo qualche anno sono tornato a fare una vacanza in campeggio. Il campeggio non è l’alternativa economica all’hotel e voglio chiarirlo subito a tutti coloro che la pensano così. Il campeggio può anche essere molto costoso, e lo è ancora di più con la trasformazione della maggior parte dei campeggi in villaggi turistici. De facto ormai la maggior parte dei campeggiatori sono o camperisti o persone che scelgono le sistemazioni in bungalow o simili, all’interno del campeggio stesso. I bungalow ormai sono spesso delle minivillette piene di tutti i confort e non le meravigliose strutture in cemento armato degli anni 80 (ah quanti ricordi..) dove a stento ci si girava, non c’era climatizzazione e il bagno, se presente, era minuscolo.

Una struttura bungalow dalla forma anni 80

Detto questo, da bravo purista, siamo andati in tenda. L’idea era di andare in tenda e in moto, ma siccome faccio una vita sedentaria, stressata e il capitalismo lo richiede, mi è venuto il mal di schiena e quindi Voltaren e Muscoril pre-partenza (grazie farmacista! Grazie Tiziana!) e partenza in auto. La macchina concede anche di portarsi più cose tipo i cuscini, le sedie (e altre mille cose che al momento non avevamo) e queste piccole cose fanno la differenza. Non avevamo un tavolo e grazie all’immondizia, abbiamo preso un tappetino bucato e buttato da altre persone all’isola ecologica, e l’abbiamo usato per mangiarci e stendersi per la pennichella post-prandiale. Siamo stati in modalità riposo e riposo e il campeggio in questo aiuta tantissimo visto che mangi quando vuoi, dormi quando vuoi e vivi praticamente in costume, senza problemi di cambiarti i vestiti.

Ciò che a voi non serve a noi sarà di grande aiuto!

Il campeggio Conero Azzurro è una struttura molto bella e piena di servizi: piscina, due ristoranti, due bar, animazione, campi da tennis, calcio e basket, affitto biciclette, ghiacciaia condivisa, lavatrici, phon nei bagni, acqua calda senza gettoni. Il tutto si paga, ma il prezzo è giusto per i servizi, che includono anche ombrellone e sdraio in spiaggia (quelle cose che costano pure 60 euro al giorno a Ostia per dire…). Il mare non è un granché, ma forse è solo colpa del periodo. Il panorama del Conero è bellissimo ma per il resto si tratta di una lunga striscia di mare in pieno stile località dell’Adriatico. C’è tipo Porto Recanati che è orribile e la cui architettura dominante è un meraviglioso grattacielo-ecomostro sul litorale, Numana è carina ma in salita, Sirolo è graziosa. In ogni caso non eravamo in modalità “visita turistica” quindi abbiamo visto poco. C’era la gita alle “due sorelle” che è la spiaggia più bella e caratteristica del Conero, raggiungibile solo in barca da quanto ho capito, ma il giorno che volevamo andarci era brutto tempo e la nave non è partita. 

Il ristorante del campeggio è di alta qualità con piatti ricercati (i ravioli su tutto) sia di carne che di pesce: il prezzo è commisurato alla cucina e quindi leggetelo come “non economico”. Fuori dal campeggio c’è un ottimo ristorante molto old-style che si chiama il Pescatore, più economico… ma comunque considerate che le Marche non sono economicissime. Di altissimo livello anche i due bar all’interno del campeggio: seri, preparati e molto simpatici barman. Due prodotti sono stati veramente ottimi: il gin 67cento fatto a l’Aquila ma con erbe anche delle Marche e il prosecco Garofoli Pas Dose.

Punti a sfavore? Nei campeggi villaggi ci sono miliardi di bambini. I bambini sono presi in carico dal mini club, quindi basta semplicemente spostarsi nella parte opposta rispetto al miniclub e tutto si risolve. Eccezion fatta per la piscina. La piscina è un posto da evitare perché è piena come un uovo di bambini, di genitori del cazzo, di mamme che vanno a fare l’acqua-gym. Insomma la piscina è bella, ma va gestita con parsimonia. 

Hai il mal di schiena ? Nessun problema a Porto Recanati c’è un bravissimo osteopata Jacopo Talevi

L’ultimo giorno siamo andati a Cattolica a salutare Mara. E a mangiare leggeri per poi ripartire alle 17:20 verso Roma (leggeri era ironico: pranzo completo di antipasti, primo di pesce, secondo, frutta, gelato, amaro, caffè. Che buono!! Grazie Mara e Luca ❤️) 

 

Camping Village Conero Azzurro

Ristorante il Pescatore

Osteopata a Porto Recanati Jacopo Talevi